FUEL FOR YOUR SOUL

#spirits #nowaste #gin

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Un innovativo progetto votato alla sostenibilità ambientale e alla social responsibility, che mette al centro il mondo degli spirits

 

di Lorena Tedesco

Dopo il successo ottenuto con ENGINE, il gin in latta dal carattere deciso nato per celebrare un immaginario fatto di lattine di oli e carburanti, gare di motocross e veicoli da corsa, il ceo e fondatore Paolo Dalla Mora si è buttato in una nuova avventura. Per innescare un circolo virtuoso nel settore della bar industry, Dalla Mora si è ispirato alla filosofia di Food for Soul, l’organizzazione no-profit fondaa dallo chef Massimo Bottura e da sua moglie Lara Gilmore per contrastare lo spreco alimentare e l’isolamento sociale. L’intesa è stata immediata in virtù dei medesimi intenti e filosofia, come l’attenzione alla qualità delle materie prime, la valorizzazione del territorio e la centralità del fattore umano.

È nato così “Fuel for your soul”, progetto innovativo che segna l’inizio di una nuova era per il mondo degli spirits.

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NUTRIRE IL CORPO E LA MENTE

Il mondo della ristorazione e quello del bar sono mossi da un obiettivo comune: nutrire non solo il corpo ma anche la mente. «Siamo partiti da due anni come start up nel mondo del gin – dichiara Paolo Dalla Mora – e ora siamo parte di una multinazionale, ILLVA Saronno Holding, che ha acquisito una partecipazione di minoranza qualificata. Con una crescita così rapida mi sento di dover restituire qualcosa al mondo. Perché per ENGINE è importante mettere al centro il fattore B».

FATTORE B

B come “Be Human”, come “Human Being”, come “Well-Being”, B come benessere del pianeta e come biologico. «Non da ultimo – spiega Dalla Mora – B come Bartender, categoria che, mai come in questi ultimi anni, si è dimostrata in grado di far crescere il settore beverage. Così come Massimo Bottura ha fatto su scala globale per il mondo degli chef e della ristorazione»

B CORP

«Abbiamo già iniziato un percorso per diventare la prima B Corp certificata del mondo spirits – prosegue Paolo Dalla Mora. – Oltre a perseguire il profitto, puntiamo a innovare continuamente per massimizzare l’impatto positivo verso i dipendenti, le comunità in cui operiamo e l’ambiente». Presente in 153 settori e in oltre 77 Paesi, il movimento B Corp conta oggi oltre 120 aziende certificate in Italia e più di 4000 nel mondo.

LA CULTURA DEL NO WASTE

«In un momento in cui il turismo esperienziale sta prendendo piede – dichiara Massimo Bottura – abbiamo il dovere di esprimere la bellezza anche attraverso piatti e drink. Quello che mi preme dire al mondo dei bartender è: puntiamo tutto sulla cultura del no waste, dello spreco-zero. In occasione di Expo 2015 siamo partiti da Milano con il progetto dei Refettori. Il primo, Refettorio Ambrosiano, fu portato a termine con l’aiuto di oltre 50 chef, consentendo un recupero di circa 15 t d’eccedenze alimentari. Da lì, 6 anni fa, abbiamo fondato Food for Soul e replicato il progetto in tutto il mondo. Oggi sono presenti 13 Refettori nel mondo e il prossimo aprirà a Sydney». E conclude: «Il nostro progetto di “Food for Soul” abbraccia 7 degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) proposti dalle Nazioni Unite, di cui sono ambasciatore».

I CONSIGLI DI MASSIMO BOTTURA AI BARTENDER

«Trasformate in liquido tutte le idee che trovate nei piatti. Viaggiate tanto, ma con occhi, orecchie e mente aperti per assorbire la cultura, senza dimenticare chi siete e da dove venite; recuperate tutte le materie prime che andrebbero sprecate e create cocktail “marchiati no waste”. Le persone li apprezzeranno. Credo nel food pairing, anzi penso sia fondamentale». Per quanto riguarda il suo rapporto con il gin, Bottura dichiara: «È il mio spirit preferito, metto sempre alla prova il bartender sul Gin Tonic. È come lo spaghetto al pomodoro: si deve partire dalla base».

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