MICE. L’anno della rivincita
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L’ITALIA DEL TURISMO BUSINESS È 3ª A LIVELLO GLOBALE, 2ª IN EUROPA. UNA SOLIDA RIPRESA FOTOGRAFATA DALL’OSSERVATORIO ITALIANO DEI CONGRESSIE DEGLI EVENTI-OICE
Oltre il 70%. È la percentuale di eventi recuperata nel 2022 rispetto al 2019, ultimo anno di riferimento prima dell’esplosione della pandemia. Il comparto del turismo congressuale sta progressivamente tornando ai livelli pre-pandemia. Dopo un 2022 marcatamente positivo, le previsioni 2023 parlano di un competo recupero del gap sul 2019, con un possibile sorpasso. Buone anche le prospettive sull’andamento del fatturato: oltre la metà delle sedi, il 52,7%, prevede nel 2023 un aumento rispetto al 2022. A confermarlo sono i dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE, promossa dall’associazione della meeting industry Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.
LA RICERCA
Lo studio, giunto alla sua 9ª edizione, considera eventi e congressi (in presenza o ibridi) con un minimo di 10 partecipanti e della durata minima di 4 ore. La raccolta dei dati è avvenuta tra dicembre 2022 e aprile 2023 tramite questionario online a 5.716 sedi in Italia. Le risposte sono in grado di rappresentare in modo statisticamente significativo l’universo di riferimento a un livello di probabilità del 95% e con un errore massimo ammesso del 12%.
“GLI ALBERGHI CONGRESSUALI SI CONFERMANO LA TIPOLOGIA DI SEDE DI GRAN LUNGA PIÙ UTILIZZATA“
31,7 MILIONI
303.689
8,1%
52,7%
77,3%
Fonte: Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE
“I VIAGGI DEL FUTURO CONIUGANO SEMPRE DI PIÙ TEMPO LIBERO E BUSINESS, CON LA COSIDDETTA FORMULA BLENDED“
MICE ITALIANO AL 3° POSTO
«Il 2022 – ha sottolineato il Responsabile scientifico dell’Osservatorio Roberto Nelli – è stato l’anno della ‘rivincita’ della meeting industry italiana: gli eventi hanno ripreso con vigore il loro cammino di crescita, bruscamente interrotto due anni prima, e le sedi si sono rimesse in gioco innescando un virtuoso percorso di sviluppo fatto di investimenti nella prospettiva dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e della comunicazione» L’Italia legata al turismo business ha scalato le classifiche mondiali ICCA (International Congress and Convention Association), passando dal quinto al terzo posto a livello globale, dietro a USA e Spagna, seconda in Europa.
OCCASIONI IRRINUNCIABILI
303.689 sono i congressi ed eventi business realizzati nel 2022 in Italia, con un aumento del 251,3% rispetto al 2021. I partecipanti sono stati 21.215.934 (+362,7% sul 2021) e le presenze 31.706.600 (+366,4% sul 2021). Con un recupero importante sul 2022 (pari al 70%) avvenuto nonostante un contesto geopolitico complesso e incerto. A conferma di quanto congressi ed eventi siano per associazioni e imprese occasioni irrinunciabili di diffusione e condivisione di conoscenza, di comunicazione, di promozione commerciale e di networking. «Questi dati e i segnali del mercato sono molto positivi ma questo non ci impedisce di essere consapevoli di quanto il momento storico sia complesso, evidenziando ancora di più la capacità del Mice italiano di essere resiliente, propositivo e proattivo» ha commentato la Presidente di Federcongressi&eventi Gabriella Gentile.
TIPOLOGIA E AREE DEGLI EVENTI
Principali promotori degli eventi sono le imprese, con un 52,8% costituito da eventi aziendali quali convention, meeting e lanci di prodotto. Il 63,2% caratterizzati da dimensione locale, cioè con partecipanti provenienti prevalentemente dalla stessa regione nella quale si è svolto l’evento, distribuiti per lo più al Nord (59%) e al Centro (24.4%). Il Sud fa registrare il 10,4% degli eventi, mentre le Isole il 6,2%.
DOVE SI SVOLGONO GLI EVENTI?
Fonte: Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE
ALBERGHI: LOCATION PREDILETTA
Gli alberghi congressuali si confermano la tipologia di sede gran lunga più utilizzata, concentrando il 77,3% degli eventi totali, lasciando a centri congressi e sedi fieristico-congressuali solo un 3,4% degli eventi, alle sedi istituzionali il 9%, gli spazi non convenzionali il 6% e alle dimore storiche non alberghiere (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville, ecc.) il 2,5%. Gli alberghi, infatti, rispondono in maniera specifica alle esigenze di chi organizza meeting, corsi di formazione e convention, mentre i centri congressi, con i loro spazi espositivi, sala plenaria e sale di sottocommissione, ai bisogni dei congressi associativi.
INVESTIMENTI PROGRAMMATI PER IL 2023 DAGLI ALBERGHI CONGRESSUALI
Fonte: Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE
INVESTIMENTI PER LA COMPETITIVITÀ
Gli investimenti che le sedi hanno in programma di realizzare quest’anno coinvolgono in particolare la riqualificazione degli spazi interni (prevista dal 30,4% delle sedi rispondenti), l’implementazione delle dotazioni audio-video (27,9%), la formazione del personale (26,2%), lo sviluppo di strumenti di promozione e/o di comunicazione (24,0%), la riqualificazione degli spazi esterni (20,9%) e gli interventi per l’efficienza energetica (20,9%).
TREND: TEMPO LIBERO + BUSINESS
Se il 2022, nonché le previsioni 2023, fanno ben sperare, con la maggioranza delle sedi per eventi che hanno continuato – e dichiarano di voler continuare – a compiere investimenti per aumentare la propria competitività e rispondere alle rinnovate esigenze del mercato, il vero trend per il futuro è quello che coniuga sempre di più tempo libero e business. «La cosiddetta formula blended emerge come trainante dall’indagine Enit su dati Forwar-dKeys, WTTC (previsioni Euromonitor), Bankitalia, Deloitte – ha spiegato il Presidente e Ceo Enit Ivana Jelinic. – Già nel 2021 si è assistito ad una ripresa del segmento business, cresciuto del +31% rispetto ai livelli del 2020, quando la spesa globale per i viaggi aziendali aveva subito un calo del -56% sul 2019. Secondo Skyscanner, un intervistato su sei è propenso ad accettare viaggi combinati: lavorare in vacanza è una scelta strategica in quanto “si ha più tempo nella destinazione” (55%) e “risulta più economico, volando in orari più tranquilli” (51%)».
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