L’ISTITUTO DELLA BANCA ORE NEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE
di Giada Diotto (in copertina)
#gestione #costi #personale
Tempo di lettura: 3 minuti
ORARI FLESSIBILI E DOMANDA VARIABILE RICHIEDONO SPESSO PRESTAZIONI DI LAVORO STRAORDINARIO. GRAVANDO SUI COSTI MENSILI DELLE AZIENDE DEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE. ECCO UNA SOLUZIONE
Nel mondo della ristorazione, l’imprevedibilità dell’attività svolta e dei flussi di clientela comporta andamenti altalenanti nell’orario settimanale di lavoro, dovuti altresì alla stagionalità dell’attività propria delle aziende del settore. Data l’esigenza di un’organizzazione più flessibile del lavoro, l’effettivo orario di lavoro settimanale spesso potrà differire, in eccesso o in difetto, rispetto all’orario contrattuale. L’elevata variabilità della domanda, infatti, induce di frequente i datori di lavoro a richiedere ai dipendenti la prestazione di lavoro straordinario.
LAVORO STRAORDINARIO
I contratti collettivi disciplinano il lavoro straordinario, prevedendo che le ore prestate oltre il normale orario contrattuale debbano essere pagate interamente al lavoratore e maggiorate di una percentuale. La misura di tale maggiorazione è definita dal CCNL in base alla fascia oraria interessata dal lavoro straordinario, la relativa collocazione all’interno della settimana o ancora in caso di prestazione lavorativa in concomitanza di una festività nazionale. Tale pratica può comportare un notevole aggravio dei costi mensilmente previsti a carico delle aziende del settore della ristorazione.
UNA SOLUZIONE
Per ovviare a questo problema una soluzione potrebbe essere il ricorso all’istituto della banca ore, uno strumento che si inserisce nel quadro normativo dell’orario di lavoro (ex art. 5 comma 5 del D.L. 66/2003, in attuazione delle Direttive 93/104/CE e 2000/34/CE). La banca ore consiste nell’accantonamento, per ciascun lavoratore, di un numero definito di ore prestate oltre l’orario normale stabilito dalla contrattazione applicata. Le ore di straordinario accantonate potranno essere fruite dal singolo lavoratore come riposi compensativi nel corso dell’anno, in particolare nei momenti di minore carico di lavoro. Una volta istituita la banca ore in azienda, in caso di lavoro straordinario, in busta paga è possibile corrispondere al lavoratore la sola maggiorazione prevista dal CCNL.
IN COSA CONSISTE
Nell’accantonamento, per ciascun lavoratore, di un numero definito di ore di straordinario che potranno essere fruite dal lavoratore come riposi compensativi nei momenti di minore carico di lavoro
I VANTAGGI
_ Il lavoratore mantiene nel corso dell’anno la medesima retribuzione anche nei momenti di minore afflusso di clientela
_ L’impresa può tenere monitorati i flussi di cassa senza evidenti oscillazioni mensili
COME È DISCIPLINATO
_ È regolamentato con
un accordo di secondo livello.
_ L’adesione è volontaria e non costituisce un obbligo per
il lavoratore
UN IMPATTO POSITIVO
Tale pratica potrà avere un impatto positivo per il lavoratore, il quale manterrà nel corso dell’anno la medesima retribuzione anche nei momenti di minore afflusso di clientela, e per l’impresa, che potrà tenere monitorati i flussi di cassa senza evidenti oscillazioni mensili. Tale istituto, se non disciplinato dal contratto collettivo applicato, dovrà essere regolamentato con un accordo di secondo livello. Occorre infine precisare che l’adesione a tale istituto della banca ore è volontaria e non costituisce un obbligo per il lavoratore.
Giada Diotto. Laureanda in Economia, Direzione e Consulenza aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, lavora presso il Dipartimento Payroll – Amministrazione del personale dello Studio Villa Roveda Associati di Milano.
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