OTTIME PROSPETTIVE PER IL SETTORE ALBERGHIERO ITALIANO
#hotel #bilancio #performance
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RevPar 2022 già oltre il +15% rispetto al 2019
Gli arrivi internazionali trainano le performance di fatturato
Sul finire dell’anno, il bilancio per il settore alberghiero italiano parla di numeri positivi. L’indicatore RevPar nel 2022 ha già superato del 15% il livello prepandemia del 2019. In un contesto attuale di elevata e crescente inflazione, il settore alberghiero sta mostrando segni di forte ripresa. I dati AICA più recenti mostrano variazioni positive nelle principali città italiane. Si osservano variazioni (giu 22 vs giu 21) a tre cifre sia in termini di occupancy – Firenze a +211%, seguita da Roma a +206%, Venezia a +203% e Milano a +157% – sia in termini di Revenue per Available Room (RevPar) con Firenze a +499%, Venezia +347%, Milano +358% e Roma +313%. Anche il ricavo medio camera venduta (ADR) ha fatto registrare una variazione positiva con Firenze a +92%, Milano +78%, Venezia +47% e Roma +35%.
ADR traianante
«La ripresa del settore è stata a diverse velocità e sicuramente è stata trainata dall’ADR, a eccezione dei resort che si sono rivelati i più resilienti sia in termini di tassi di occupazione che di ADR – sottolinea Francesco Calia, Head of Hotels di CBRE Italy. – Inoltre, si osserva come gli hotel di fascia superiore, dall’upper upscale all’extra-lusso, sono stati generalmente più resilienti rispetto a quelli di fascia inferiore, in quanto trainati da una maggiore e robusta crescita dell’ADR. Questi, infatti, sono stati sostenuti da una forte percentuale di domanda internazionale, che normalmente ha una maggiore capacità di spesa».
Stati Uniti: presenze determinanti
La ripresa generale delle presenze turistiche nel 2022 in Italia ha ricevuto un contributo importante dal notevole rafforzamento dei flussi di arrivi internazionali e dagli Stati Uniti in particolare, come effetto del recente apprezzamento del dollaro sull’euro (+23% apprezzamento nominale da gen 21 a sett 22). Buone notizie arrivano anche dagli investitori istituzionali che guardano con molta attenzione l’asset class degli hotel, attirando così volumi crescenti di capitali nel nostro Paese. «L’interesse degli investitori verso questo settore – spiega Francesco Calia – è alimentato dall’ottimo recupero delle performance alberghiere registrato durante la stagione estiva e nei mesi successivi, in particolare per il segmento leisure di lusso (a Roma ad esempio) e l’offerta dei resort (mare, laghi, montagna, campagna).
Fonte: analisi CBRE Research Italy
Cosa aspettarci dal 2023?
In termini di performance gestionali, secondo le analisi di CBRE Research Italy la categoria degli Urban Hotel dovrebbe ottenere un’ulteriore crescita del RevPAR grazie al pieno recupero dell’occupazione nel 2023. Tuttavia, gli operatori non si aspettano un’ulteriore crescita dell’ADR. Anche per la categoria dei Resort, nel 2023 gli operatori in Italia non prevedono di incrementare ulteriormente l’eccezionale performance ottenuta quest’anno, ma si attendono lievi aggiustamenti al ribasso dell’ADR e un leggero consolidamento dei tassi di occupazione. La domanda business potrebbe risentire maggiormente dell’attesa recessione (sono già in atto politiche di restrizione ai viaggi di lavoro), con conseguenti ripercussioni sulle destinazioni urbane secondarie a forte vocazione business e sui segmenti di offerta inferiore (midscale/upscale). La domanda leisure in Italia, invece, è prevista ancora in crescita perché trainata dai mercati internazionali e in tale contesto ne beneficeranno principalmente le grandi città d’arte italiane e i segmenti alti di offerta.
+15%
RevPar 2022 vs 2019
Occupancy
+211% Firenze
+206% Venezia
+203% Roma
+157% Milano
RevPar
+499 Firenze
+347% Venezia
+358% Milano
+313% Roma
ADR
+92% Firenze
+78% Milano
+47% Venezia
+35% Roma
Fonte: analisi CBRE Research Italy
giu 22 vs giu 21
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