Maria Luisa Castiglioni è manager dalla lunga esperienza nel mondo del food retail, membro del direttivo di UBRI – Unione Brand Ristorazione Italiana

Il nodo personale. La rubrica di Maria Luisa Castiglioni

di Maria Luisa Castiglioni

#foodretail #personale #gestione

Tempo di lettura: 4 minuti

IL MONDO DEL RETAIL E DELL’HOTELLERIE FATICA AD ESSERE ATTRATTIVO PER IL PERSONALE. OCCORRE PENSARE A UN’ACCADEMIA COMUNE, MULTI BRAND, APERTA A TUTTI GLI OPERATORI

Mentre la ristorazione a catena consolida la sua quota di mercato al 10%, crescendo di oltre 3 punti rispetto al periodo pre pandemico, i brand, ma anche il retail indipendente e l’hotellerie, continuano a soffrire la mancanza di personale e l’elevato turnover. Questo da un lato mostra la vivacità del settore dall’altro ne evidenzia la sua grande fragilità. Non si riesce a essere attrattivi, nonostante una grandissima offerta di posti di lavoro per colmare i vuoti lasciati dalla pandemia.

Scarsa attrattiva

Il mercato dell’ospitalità si gioca spesso in contesti da cui i giovani oggi tendono ad allontanarsi. Si cerca semplicità di rapporti e tempo libero, un giusto equilibrio work life che non coincide con le dinamiche del lavoro nell’ospitalità e con retribuzioni che continuano a non essere competitive rispetto ad altri settori. La selezione e l’inserimento di personale avvengono in costante “urgenza”, a fronte di dimissioni spesso fatte senza il rispetto dei termini di preavviso.

Politiche efficaci

In un quadro in cui ristorazione e ospitalità sono, mai come in questo periodo, legate – le ultime analisi effettuate evidenziano flussi turistici che scelgono il nostro Paese prima per la cultura enogastronomica che per le bellezze artistiche – è necessaria una maggiore attenzione al settore (tema che è stato riproposto a Roma agli Stati Generali dell’Horeca) che permetta alle imprese di usufruire di una decontribuzione sulle ore lavoro, una più accessibile negoziazione di secondo livello con le insegne sindacali e soprattutto la totale detassazione dei premi erogati ai lavoratori.

Persone e valori al centro

Mettere al centro le persone significa incentivare la formazione e la crescita interna, praticare l’ascolto e una leadership gentile che sia di ispirazione per gli altri. Mettere al centro le persone non esclude il processo formativo degli imprenditori e delle persone chiave della azienda che devono imparare a gestire nuovi modelli di leadership, condividendo lo scopo del progetto con i loro dipendenti affinché sia perseguito dal team con costanza e dedizione. Le persone devono riconoscersi nei valori dell’impresa che devono essere comunicati in maniera chiara. Celebrare la vittoria così come gli insuccessi. Credere nel lavoro di squadra accogliendo anche il momento della critica e del confronto.

Un’accademia comune multibrand

“Scuola di vita e di cucina” è la frase all’ingresso dell’Accademia di formazione di un noto brand italiano di ristorazione commerciale. Un claim che raccoglie in sé tutto quello che dobbiamo fare per rendere nuovamente attrattivo il nostro settore. Immaginiamo, allora, un’accademia comune, multi brand, aperta a tutti i nostri operatori, alle catene ma anche ai singoli esercenti, che lavori sulle soft skill peculiari e trasversali dell’intero settore turismo e ristorazione. Immaginiamo scuole di formazione professionale turistico-alberghiere che adattino i loro modelli formativi, cosa che non hanno saputo fare finora, a un mercato che ha subito profonde trasformazioni sia in termini di prodotto che di servizio, capace di colmare le lacune su temi come i prodotti di 5ª gamma, la digitalizzazione dei processi e la ancora scarsissima conoscenza dei Consorzi che operano nel territorio.

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