Una filiera aumentata. Il Bilancio sociale di Zini.
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FILIERE VIRTUOSE E BEST PRACTICE SOSTENIBILI. LA VISIONE DI UN HORECA POSSIBILE DEL PASTIFICIO ZINI
Un accordo di filiera triennale per calmierare i prezzi del grano italiano e garantire i flussi di fornitura programmati, siglato, per di più, in un momento d’incertezza geopolitica, di crisi energetica e di aumento dei costi delle materie prime. Basterebbe questo per raccontare la visione virtuosa per un Horeca sostenibile e possibile. È una delle best practice realizzate da Pastificio Zini e raccontate nel corso della presentazione del terzo bilancio sociale e ambientale dell’azienda lombarda.
FILIERA EQUA E CERTIFICATA
Accanto a Maurizio Vezzani, CEO di Zini, tre protagonisti di un concetto di filiera aumentata, la cui sinergia può portare un concreto beneficio alla comunità e al territorio, così come all’azienda e agli stakeholders: il Direttore Banco Alimentare Lombardia, Dario Boggio Marzet, Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo BRS Italia Srl, e Erjon Abazaj, Managing Director Molitoria Umbra Srl, con la quale Zini ha realizzato un accordo di filiera certificata. «Parliamo dello sviluppo di un concetto di comunità e dell’incentivazione di filiere pluriennali, di cui il nostro Paese ha grande bisogno in termini di rete distributiva – ha dichiarato Erjon Abazaj. – Possiamo crescere, infatti, solo facendo rete in trasparenza e tracciabilità».
€ 27 MILIONI
FATTURATO 2022
453.000 KG
PLASTICA RISPARMIATA NEL 2022
RIPARTIZIONE PER CANALI DI VENDITA
60% FOOD SERVICE 7% RETAIL 33% ALTRO
PASTIFICIO ZINI
Nato nel 1956 dalla visione della fondatrice Euride Zini, il Pastificio Zini è specializzato nella produzione di pasta fresca surgelata di qualità, e si pone l’ambiziosa missione di far conoscere in tutto il mondo il prodotto emiliano per eccellenza: la pasta fresca.
SCELTE PRECISE
L’obiettivo, spiega Pastificio Zini, è quello di garantire un’equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare tutti i suoi attori, dagli agricoltori, ai consumatori finali. Una scelta di campo che si aggiunge a quelle già compiute dal 2019 ad oggi come la sostituzione integrale dei materiali d’imballaggio con prodotti 100% biodegradabili e riciclabili, la valorizzazione dei prodotti del territorio con progetti a km 0 – riso, mais e Grano Antico Senatore Cappelli – o il supporto di progettualità condivise nell’ambito della disabilità e delle attività sociali ed educative.
ACCORDI DI FILIERA SUL CAMPO
«L’obiettivo è quello di trovare accordi che non guardano a un tema speculativo e a dinamiche a breve o brevissimo raggio – spiega Maurizio Vezzani. – Ciò permette di portare una certezza di una corretta remunerazione alle aziende agricole e dall’altra la possibilità di offrire al consumatore una tracciabilità certa e trasparente. Una filiera che abbiamo realizzato per quanto riguarda il grano duro e che andremo senz’altro ad estendere ad altre filiere».
“SOSTENIBILITÀ SIGNIFICA UN APPROCCIO COERENTE E CONDIVISO ALL’INTERNO DELLA FILIERA PER GARANTIRNE ANCHE LA CORRETTA REMUNERZIONE”
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Una strategia che ha portato Zini a chiudere il 2022 con un fatturato pari a 27 milioni, in crescita dal 2019 ad oggi; e un mercato di respiro internazionale concentrato per il 72% in Europa, per il 12% in America e per l’8% in Asia e in Oceania. Per quanto riguarda i volumi, sono oltre 400 le referenze proposte da Zini, di cui un centinaio vegetariane e altrettante vegane, una quarantina bio e una fetta minoritaria dedicata al senza glutine. Dal 2019, infatti, Zini dispone di uno stabilimento dedicato esclusivamente alla produzione gluten free.
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